
Il progetto che quest’anno è stato scelto per la campagna Xmas for Africa 2022 è “Scuola, speranza di futuro”, nel distretto di Maùa, zona nord del Mozambico.
In questa regione il settore dell’istruzione è particolarmente debole: le scuole mancano di infrastrutture, c’è carenza di professori preparati, il salario è insufficiente, le enormi distanze impediscono ai bambini di frequentare. Ci sono poi problemi culturali: per esempio, dopo il rito di iniziazione, alcune bambine abbandonano la scuola per sposarsi. Questa realtà contribuisce alla diffusione dell’analfabetismo.
Per questo motivo una delle sfide più grandi che la parrocchia sta affrontando è quella di sostenere i giovani nel percorso di studi.
P. Andrew, missionario della Consolata nella parrocchia di Maùa, così ci racconta.
“Perché costruire un dormitorio per i ragazzi? La ragione principale è accogliere i ragazzi che arrivano da lontano per continuare le scuole secondarie in Maùa. Chi dai villaggi più lontani, chi dai distretti più vicini, arrivano tutti Maùa perchè sede delle uniche due scuole secondarie del distretto, con conseguente sovraffollamento. Per alcuni di loro diventa molto difficile trovare un luogo in cui stabilirsi perché non hanno conoscenti nei dintorni. Questa situazione compromette la qualità dei loro studi e della loro crescita personale.
La parrocchia di Maùa per molti anni ha accolto questi ragazzi nei periodi difficili caratterizzati da guerra e violenza. Da allora la situazione dell’istruzione in questa parte settentrionale del Mozambico continua ad essere precaria ed è sempre stato compito della Chiesa accompagnare, incoraggiare e assistere gli adolescenti. Un modo per accompagnarli è proprio quello di offrire loro un ambiente tranquillo dove possano stare al sicuro, mangiare, studiare.
Se non aiutiamo questi ragazzi ad avere un posto in cui essere accolti, per molti di loro prevarranno le tradizioni culturali e finiranno per sposarsi in età giovanile, perpetuando il circolo di povertà e analfabetismo. L’unico modo per incentivarli e motivarli è creare un ambiente che permetta di dare risposte alle tante richieste che riceviamo, proprio come abbiamo fatto, grazie al vostro aiuto, con le ragazze. Accogliere e dare una istruzione significa ridurre il circolo vizioso di povertà, analfabetismo, gravidanze precoci, matrimoni forzati comuni tra gli adolescenti, delinquenza giovanile, distruzione dell’ambiente naturale, abuso di sostanze alcoliche.
Per questo motivo, la parrocchia è sempre stata attenta a supportare gli adolescenti.
Prima del Covid-19 la parrocchia accoglieva nel dormitorio maschile circa 35 ragazzi, ma le nuove normative entrate in vigore dopo la pandemia, oltre al degrado delle strutture, ci hanno forzato a chiuderlo.
Ora, tutti aspettano con ansia l’inaugurazione ormai prossima del nuovo dormitorio femminile, ma rimane una domanda in sospeso: quando verrà riaperto il dormitorio maschile?
Grazie fin d’ora per tutto quello che farete per aiutare questi ragazzi”.